Il falso pentito Vincenzo Scarantino avrebbe commesso atti di violenza sessuale su una ospite di una comunità protetta nel Torinese.
E’ questa l’accusa che gli viene mossa e che ha portato al suo arresto al termine della trasmissione televisiva su La 7. Il reato contestato è ancora più grave perché commesso ai danni di un’altra persona protetta, ovvero una donna abusata o maltrattata o una testimone di giustizia, comunque una persona inserita in un’area di protezione su ordine del tribunale.
A Scarantino è stata contestata anche l’aggravante “dell’abuso di autorità”, perché quel giorno svolgeva mansioni di educatore in sostituzione di un altro operatore.
Risalire al reato è complesso perché l’accusa non grava direttamente su Vincenzo Scarantino ma sulla sua nuova identità protetta. Nell’ambito di quell’incarico, sempre secondo le prime informazioni raccolte infatti, lavorava sotto un altro nome.