Tornano in piazza i lavoratori della formazione professionale per la prima delle due giornate di protesta annunciate dal sindacato. Da stamani i manifestanti confluiscono in gruppi in piazza Indipendenza a Palermo, nello spazio antistante Palazzo d’Orleans sede della presidenza della Regione. Si tratta dei lavoratori siciliani della formazione professionale di tutte le filiere, “in servizio e sospesi” che partecipano allo sciopero regionale proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
“Oggi – sottolinea Giovanni Migliore, segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione – riparte una mobilitazione che si svilupperà con azioni di lotta ogni giorno diverse e che non si fermerà se non quando governo e Ars non ci avranno dato risposte. Non è più tempo di parole e annunci”.
I sindacati chiedono: la messa in liquidazione del sistema utilizzando le somme dei rendiconti ancora non chiusi per pagare gli stipendi arretrati dei lavoratori; l’utilizzo del Ciapi e delle annualità in corso per sostenere il presente e la continuità dei corsi; il traghettamento del sistema verso il futuro con un accreditamento più rigido che consenta la continuità delle attività delle tre filiere e il serio controllo in corso d’opera e non più a consuntivo, delle spese sostenute dagli enti in attività.
Intanto la Regione conferma quanto anticipato da BlogSicilia due mesi fa. Mille dipendenti della formazione professionale in Sicilia, irregolari e prossimi al licenziamento. A seguito dell’esame delle circa novemila istanze pervenute, ha spiegato, si è proceduto alla formale istituzione dell’albo con decreto assessoriale ad ottobre del 2013 contente 8339 operatori: “A garanzia dei principi di trasparenza – dice l’assessore Scilabra – ho disposto l’espletamento dei controlli sui dati”. Per i controlli, l’amministrazione si e’ avvalsa di un sistema ad incrocio di dati forniti dall’Agenzia delle entrate, dall’Inps e dalle comunicazioni obbligatorie e datoriali. Sono stati inoltre esaminati tutti i certificati giudiziari, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti morali.
“Dagli accertamenti effettuati, sono emerse presunte irregolarità – ha proseguito Scilabra – per circa 1.000 unità di personale, riguardanti la sussistenza dei requisiti, sia di ordine professionale, assunzioni a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008, sia di ordine morale”.
Nel dettaglio 311 sono state le istanze per le quali si è rinvenuto un contratto a tempo determinato, 391 sono state le assunzioni avvenute oltre il 31 dicembre 2008, 244 gli esclusi per mancanza di requisiti morali, 24 i soggetti dimissionari, 85 gli esclusi per incompletezza della domanda presentata. “L’istruzione delle pratiche concernenti l’esclusione dall’albo – ha spiegato l’assessore – sono ancora in itinere e sono portate avanti dall’amministrazione procedente, nel pieno rispetto del contraddittorio con le parti interessate. Per questo stiamo perdendo tempo perché, al di la’ della nostra verifica, ci sembra corretto accertarci che, effettivamente, quei dati mancano”.
Entro il mese di giugno, comunque, ha assicurato, verrà definito l’albo e pubblicato sulla gazzetta ufficiale. E’ un fatto che chiunque gestirà la formazione professionale avrà l’obbligo di utilizzare, “per il presente e per il futuro”, esclusivamente il personale iscritto all’albo. Stretta anche sull’accreditamento degli enti di formazione. Gli enti accreditati in via provvisoria o definitiva erano 1928, per un totale di sedi operative accreditate pari a 2504. Con il nuovo sistema sono pervenute 701 istanze, di cui 770 per adeguamento vecchio accreditamento e 31 nuove pratiche. Di queste 701 385 sono state gia’ valutate: 26 con esito positivo, numero 359 con esito negativo e richiesta di integrazione. Le rimanenti 316 pratiche sono in fase di valutazione. Si e’ proceduto alla revoca dell’accreditamento a oltre 200 enti, “o perche’ di fatto non piu’ operanti o perche’ non davano garanzie in ordine all’affidabilita’ anche morale, taluni dei quali coinvolti anche in indagini giudiziarie. In tutti questi casi, in cui dagli atti processuali sono emerse a carico degli enti e dei loro rappresentanti o soci comportamenti che avrebbero potuto esporre l’amministrazione ad un significativo danno sia patrimoniale, sia morale, ci si e’ costituiti parte civile”.
Tutti gli enti gestori di attività formative per la partecipazione all’annualità 2013-2014 sono stati obbligati, pena il mancato finanziamento dei percorsi, a creare un conto corrente dedicato per le spese del personale, accompagnato dall’adozione di sistemi volti ad imporre agli stessi enti il pagamento mensile delle retribuzioni ai lavoratori ed a reclutare il personale da impiegare nelle attività formative dall’albo degli operatori della formazione professionale. In corso delle ispezioni per verificare il rispetto degli obblighi.