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Province, no alla riforma Crocetta Manifestanti ricevuti ma non convinti

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Un centinaio di lavoratori delle ex province siciliane delle società collegate sta partecipando a un sit in a Palermo davanti alla sede dell’assessorato alle Autonomie Locali e della Funzione pubblica.

La manifestazione regionale è stata organizzata dai sindacati confederali per chiedere al governo Crocetta di fare marcia indietro sulla
riforma che manda in soffitta i 9 enti nell’isola e istituisce altrettanti Liberi consorzi dei comuni e le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che il parlamento siciliano ha approvato a marzo.

Il testo, infatti, prevede che funzioni e competenze ai nuovi enti vengano assegnati con un altra legge, che però l’Ars non ha ancora approvato; per questo Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo regionale di recepire la legge Delrio anche in Sicilia, uniformando la legge che abolisce
le province al resto del Paese. I sindacati hanno chiesto un incontro con l’assessore Patrizia Valenti che in tarda mattina li ha ricevuti.

 “Apprezziamo la disponibilità al dialogo dell’assessore, che però sta testardamente insistendo su una riforma sbagliata. Noi non cambiano idea. In Sicilia va a applicata la legge Delrio per riformare le Province” dicono i segretari generali Michele Palazzotto (CgilFp), Gigi Caracausi (Cisl Fp) ed Enzo Tango (Uil Fpl) dopo l’incontro con l’assessore regionale alle Autonomie locali Patrizia Valenti, a margine del sit-in di protesta che ha portato di fronte i locali dell’assessorato centinaia di lavoratori.

“L’assessore – raccontano Palazzotto, Caracausi e Tango – si è arroccata sul suo ddl di riforma che oggi sarà approvato in giunta. In quel testo si parla pure di bacino unico per ex dipendenti delle province, mentre i commissari dovrebbero decidere entro trenta giorni quali partecipate e personale dovrà sopravvivere o morire. Nulla invece – insistono i leader sindacali – è stato previsto e annunciato sul futuro dei precari. Anzi, sul tema, l’assessore ha glissato in modo preoccupante. Ma noi rimaniamo fermamente convinti della necessità di applicare la legge Delrio in Sicilia per le parti non ancora trattate dal ddl che ha dato vita ai Liberi consorzi”.

E a questo punto l’interlocuzione tra sindacati e istituzioni potrebbe, molto semplicemente, cambiare Palazzo. “Adesso – proseguono infatti Palazzotto, Caracausi e Tango – incontreremo i gruppi parlamentari all’Ars, considerato l’orientamento assunto ora dal presidente dell’Ars e da parte dei parlamentari, proiettati anch’essi verso l’applicazione della Delrio. Speriamo che in questo modo il governo possa rinsavire e scegliere l’unica soluzionein grado di fare chiarezza nel caos e di dare garanzie reali ailavoratori delle ex Province. Continua lo stato di agitazione, insomma, nei confronti del governo, ma speriamo anche nella partecipazione ai lavori del parlamento”.


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