In corso la contestazione da parte di migliaia di studenti e insegnanti del premier Matteo Renzi arrivato in visita a Palermo all’istituto comprensivo statale Padre Pino Puglisi in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico. Sul posto le forze di polizia in tenuta antisommossa. Presenti anche gli edili che urlano “Lavoro, lavoro!”.
Dietro uno striscione con su scritto “La casta ora e’ solo più giovane. Basta passerelle!” giovani studenti e insegnanti contestano il premier e palesano attraverso slogan, cartelli e interventi al megafono l’assoluto dissenso alla nuova riforma del sistema scolastico targata Renzi-Giannini che già da una prima lettura delle sue linee guida appare essere in “totale continuità con le ultime riforme realizzate dai precedenti governi e quindi riassumibile in una sempre maggior privatizzazione delle scuole, in un abbassamento della qualità dell’offerta formativa, nello sfruttamento del lavoro degli studenti e nella precarietà d’insegnamento per la classe docente”.
“Noi studenti in questi anni abbiamo subìto aumenti di tasse e spese scolastiche sempre più esose, il peggioramento delle condizioni di vita e di studio in strutture fatiscenti alcune delle quali abbiamo visto crollare, abbiamo vissuto l’irrigidimento dei rapporti con docenti sempre più prepotenti grazie al ricatto del voto in condotta e la repressione nei confronti di chi fra noi si oppone apertamente a questo stato di cose.
A ciò si aggiunge adesso ciò che il governo definisce “avviamento al lavoro” , ma questo apprendistato obbligatorio altro non è per noi che sfruttamento gratuito. Non parliamo poi dell’annunciata cancellazione degli organi collegiali che non avranno più nessun peso decisionale lasciando che indirizzi, obiettivi e valutazioni vengano posti nelle mani di dirigenti e privati il cui unico interesse sarà conseguire profitto economico.
Anche in questa riforma infatti si parla dell’ingresso dei privati nei Consigli d’Istituto delle scuole pertanto gli istituti dovranno attrarre investimenti privati per potersi mantenere in vita svendendo al miglior offerente la formazione e quindi il nostro futuro. Oggi abbiamo accolto a modo nostro il premier per affermare e ricordare che la sua Buona Scuola non è di certo buona per noi e che ci stiamo preparando a un autunno di lotta e contestazioni per fare sentire la nostra voce e riappropriarci del nostro futuro! Tanto per cominciare il 3 ottobre abbiamo indetto il primo grande corteo studentesco, inonderemo le strade e chiariremo l’idea che non ci facciamo ingannare così facilmente, i volti cambiano ma le mire allo smantellamento della scuola pubblica rimangono”, afferma Vito Planeta studente dell’istituto magistrale Regina Margherita e portavoce del Coordinamento Studenti Medi Palermo.