I cittadini protestano in merito alla decisione presa dal Comune di Misilmeri di smettere di rimborsare la convenzione con la Sicilbus, che garantisce a tutti gli studenti di raggiungere quotidianamente le scuole superiori a Palermo.
A causa dei tagli dallo Stato, il servizio calcolato individualmente in base alle presenze effettive dei ragazzi a scuola, ha comunicato nei giorni scorsi alla Cgil e a una rappresentanza dei genitori, di non poter più affrontare questa spesa.
A rischio rimborso quindi tutte quelle famiglie che hanno anticipato la spesa da gennaio a maggio 2014, il quale abbonamento costa 67 euro al mese. Chi ha due figli dunque, da gennaio a maggio ha speso 670 euro sapendo di avere diritto al rimborso.
La Cgil ha organizzato un predisio presso la sua sede per accogliere le istanze dei genitori e sono quasi un migliaio i ragazzi che frequentano i licei a Palermo, inesistenti a Misilmeri. Ieri invece, in sede Cgil, si è tenuta la prima assemblea con centinaia di studenti dove le famiglie sul piede di guerra hanno istituito un comitato di lotta chiamato “pro rimborso abbonamenti”.
“L’assemblea organizzata dalla Cgil ha deciso di inviare una lettera al prefetto di Palermo e ci rivolgeremo a un legale per diffidare il Comune e chiedere il rimborso degli abbonamenti pregressi – dice il segretario della Cgil di Misilmeri Marcello Fascella – I cittadini non possono rinunciare a un servizio fondamentale per il futuro dei figli: la scuola, l’istruzione e la cultura sono alla base della nostra crescita e non possono subire dei tagli”.
Ennio Li Greci, della segreteria Cgil di Palermo afferma amareggiato “Le famiglie hanno subito un tracollo enorme in questi anni: i due settore portanti di Misilmeri, edilizia e agricoltura, sono in crisi. Sul diritto allo studio e l’accesso alla conoscenza non sono ammessi passi indietro: l’istruzione non può essere garantita sono alle famiglie abbienti, negando il futuro agli altri. I commissari risolvano il problema, non aspettino le prossime elezioni”.