Sta provocando una serie di polemiche l’abbraccio di stamattina in via D’Amelio tra Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso 22 anni fa a Palermo, e Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo,Vito, accolto di buon grado anche da alcuni attivisti delle Agende rosse.
“Sono uno dei pochi che ha il coraggio di venire qui, sono io ad aver portato i responsabili di quella strage alla sbarra”, ha detto Ciancimino jr subito dopo essere arrivato in bicicletta nel luogo dove deflagrò l’autobomba.
Ciancimino,condannato per riciclaggio e detenzione di esplosivo e indagato in diversi procedimenti penali, ha mostrato due tatuaggi sul braccio: una è la data della sua nascita, l’altra quella della strage di via D’Amelio.
Sono in particolare gli organizzatori della Fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino ad esprimere “sdegno per la presenza questa mattina in via D’Amelio di Massimo Ciancimino, accolto quasi come un eroe da alcuni manifestanti provenienti da altre regioni italiane”.
“Da palermitani proviamo profondo rammarico – dice Davide Gentile portavoce del Forum XIX Luglio – per la presenza di Massimo Ciancimino in via D’Amelio. Non solo la storia del padre ma anche quella sua personale e’ incompatibile con la memoria di Paolo Borsellino. La sacrosanta richiesta di giustizia non può trasformare Ciancimino in icona della legalità. Massimo Ciancimino – chiude – stia lontano dalla nostra manifestazione, per nessuno e soprattutto per lui sono ammesse passerelle il 19 luglio”.