Sono stati necessarie due settimane ma alla fine l’Arcidioscesi di Palermo ha assunto una posizione certa. Stefano Comandè, arrestato nell’ambito dell’operazione Iago contro la mafia della noce, non potrà continuare a svolgere il ruolo di superiore della Confraternita delle anime sante una delle 250 confraternite laicali che si affiancano alla chiesa palermitana.
Lo dice una nota ufficiale dell’Arcidiocesi che ripercorre il ruolo delle Confraternite e la loro storia prima di giungere alla decisione assunta.
“Il signor Stefano Comandè – si legge – è decaduto dal ruolo di Superiore e da confrate”. dunque non solo guida della Confraternita ma anche semplice associato. e la decisione va oltre e colpisce l’intera struttura religiosa “La Confraternita delle Anime Sante – si legge ancora – nella parrocchia Madonna di Lourdes in Piazza Ingastone viene sospesa a tempo indeterminato da ogni sua attività ordinaria e straordinaria. Di conseguenza cessano i compiti degli Organi della Confraternita ed eventuali Comitati, anche per quanto riguarda manifestazioni da essi organizzate”.
La chiesa palermitana, dunque, cambia rotta e decide anche per una inchiesta ecclesiastica “D’intesa con il Centro Diocesano delle Confraternite – si legge ancora – il Cardinale Arcivescovo nominerà un Commissario Visitatore per acquisire tutti gli elementi di giudizio necessari ad una responsabile valutazione ed avviare un doveroso discernimento circa la vita e le attività svolte dalla Confraternita”.