Continuerà a svolgersi a Palermo il processo sulla trattativa Stato-mafia, che dunque non verrà trasferito a Caltanissetta. A deciderlo è stata la sesta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha respinto la richiesta di spostare il processo, che si tiene nell’aula bunker del carcere Ucciardone, di fronte alla Corte d’Assise di Palermo.
La richiesta era stata avanzata dai legali degli ex ufficiali dei carabinieri Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. In particolare gli avvocati, nella richiesta presentata diverse settimane fa, lamentavano rischi per il sereno svolgimento del processo e pericoli per l’incolumità pubblica.
Il processo però rischia uno stop prolungato a causa della nuova condizione di uno degli imputati dell’ex senatore: era imputato libero contumace, ora e’ imputato detenuto “per altra causa”. Resta ferma la dichiarazione di contumacia. Il presidente della Corte, Alfredo Montalto, ha disposto la prosecuzione del dibattimento. Richiamando una sentenza della Cassazione, ha spiegato che il nuovo status di Dell’Utri “non è di per sé sufficiente per impedire la trattazione del dibattimento per legittimo impedimento da parte dell’imputato”.