E’ caccia a chi ha diffuso i filmati che ritraggono alcune studentesse di un liceo linguistico palermitano che fanno sesso con loro coetanei. Alcuni filmati con alcune foto che sono finiti su migliaia di telefonini e tablet grazie a WhatsApp. Lo scandalo è scoppiato due giorni fa
In questi giorni su social network come Facebook e Ask, sono numerosissimi i contatti alla ricerca di questi filmati ed i commenti alla vicenda. I ragazzi si connettono sugli autobus che li portano a scuola e da lì non si fa che parlare di questo.
Nelle scuole capannelli attorno ai cellulari che conservano nella loro memoria i filmati dei rapporti sessuali tra adolescenti. Non c’è nessuna violenza. Sono rapporti consenzienti tra adolescenti.
Le ragazzine e i ragazzini coinvolti apparterrebbero ad un gruppo di giovani della ‘Palermo bene’ che bazzica al Giardino Inglese. Proprio da qui sarebbero partiti i primi scambi. Una serie di passaggi che sono diventati migliaia.
Adesso gli agenti della polizia postale sono a caccia di chi ha inviato per primo il video. Il reato sta proprio nella diffusione di materiale pedopornografico. I video che viaggiano su WhatsApp alla velocità dell’etere avrebbero fatto rabbrividire gli adulti che li hanno visti. Soprattutto perché i protagonisti sono giovanissimi e, sembra, assolutamente consapevoli.
Ragazzine quattordicenni riprese in coppia inginocchiate davanti ad un ragazzo di poco più grande con i pantaloni abbassati mentre una quarta persona riprende, giochi erotici sufficientemente spinti e persino un rapporto sessuale completo. Le inquadrature non risparmiano il viso delle ragazzine, dunque assolutamente riconoscibili.
Alunne di un importante liceo linguistico palermitano, dice il tam tam irrefrenabile che passa di scuola in scuola. Per cercare di fermare la diffusione dei video e individuare i responsabili la polizia postale di Palermo ha aperto un’indagine. Alcuni dei filmati sono già stati acquisiti e gli investigatori della polizia stanno lavorando velocemente per individuare da dove sono partiti i video che ormai girano su centinaia di cellulari e tablet di adolescenti della città.