Il risveglio di piazza Garraffello è sereno. Nessuno si meraviglia di una palazzina di tre piani accartocciata su se stessa, nessuno dice “Chi se l’aspettava?”. La frase che ricorre più frequentemente tra le strade della Vucciria è “Se fosse successo di sabato sera…”. Già, se fosse successo nel fine settimana a Palermo ci sarebbe stata la rivolta: perchè sarebbero morte tante persone, probabilmente giovani, frequentatori della movida della città che continua a vivere il centro storico di notte.
> LE FOTO DEL CROLLO DELLA PALAZZINA ALLA VUCCIRIA
Serafino, il paninaro che è scampato alla morte per miracolo, spostandosi appena in tempo prima che le macerie si abbattessero sul suo furgone, non è rimasto sotto shock. Mentre i vigili del fuoco effettuano il sopralluogo di piazza Garraffello, le voci si sovrappongono: “Da quanto tempo si sentivano i rumori?”, “Perchè non lo sapevi che sarebbe venuta giù?”, “Qua crolla tutto, il Comune che fa?”.
L’amministrazione comunale sa benissimo che l’intera zona del mercato storico di Palermo “cigola”: l’assessore comunale al centro storico Agata Bazzi è stata tra i primi ad arrivare ieri sera: “Siamo a conoscenza di altre situazioni gravi. Sono poche ma potrebbero creare problemi simili a quello di questa notte”, dice la Bazzi “Le zone in questione sono quelle di via Terra delle mosche, sempre alla Vucciria, via Case nuove e vicolo Case di Troia, tutte nel centro storico”, poi l’assessore assicura: “Il centro storico viene monitorato costantemente in modo accurato”.
In queste strade, i muri sono gonfi d’acqua, i mattoni quasi separati, le crepe visibili a distanza: “Non passate di qua, non è meno pericoloso che nella piazza”, dice una signora che stende i panni proprio in una di queste zone ad alto rischio. “Al Comune aspettano che crolla tutto, tanto…”, le fa eco un operaio. E intanto Palermo continua a cadere, pezzo dopo pezzo.