Illegittimo il test per l’ammissione ai corsi di Medicina, Odontoiatria all’Università di Palermo. A dichiararne la nullità è stato il Tar di Palermo, nel corso dell’udienza della prima sezione presieduta dal giudice Filoreto D’Agostino, che ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti.
Lo stesso Tribuanle amministrativo con sede nel capoluogo siciliano nel dicembre scorso era già intervenuto sulle graduatorie dei test, accogliendo un ricorso presentato da uno degli studenti gabbato dal cambiamento in corso delle regole che ha, di fatto, cancellato dagli elementi per la predisposizione della graduatoria, i” bonus maturità”.
Qualche settimana fa, invece, la decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, aveva paventato il rischio che anche il concorso nazionale per l’ammissione a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria appena celebrato avrebbe potuto incorrere in una sentenza di annullamento.
Intanto scade il 21 gennaio il termine entro il quale gli studenti rimasti fuori dai corsi possono presentare ricorso.
Ieri, il Tar di Palermo con la sentenza numero 121/2014 ha ammesso in sovrannumero i 5 studenti ricorrenti (4 di Medicina e uno di Odontoiatria) e condannato alle spese processuali l’Ateneo.
Il Tar ha anche inviato gli atti alla Procura della Repubblica evidenziando che la scelta del Miur e dell’Ateneo di “far compilare la scheda anagrafica prima dello svolgimento dei test ed esporla sul banco accanto al documento di riconoscimento, ha consentito la conoscenza del codice identificativo abbinato a ciascun candidato prima della compilazione dei questionari, con conseguente rilevante violazione del principio dell’anonimato“.
Gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, che stanno inoltrando un nuovo ricorso straordinario per gli esclusi, avevano per primi denunciato l’irregolarità dello svolgimento di tale concorso sin dal 2007 ma solo a novembre del 2013 il Consiglio di Stato aveva messo la parola definitiva sulla cattiva gestione di questi concorsi.