Blitz dei deputati nazionali e regionali del Movimento Cinque Stelle , questa mattina alla discarica di Bellolampo, a riceverli il presidente della Rap, Sergio Marino.
Obiettivo di questa ispezione conoscere il funzionamento complessivo della macchina dello smaltimento dei rifiuti ma anche verificare il funzionamento della sesta vasca e soprattutto dell’andamento della raccolta differenziata porta a porta. Una chiacchierata durata diverse ore, che ha visto coinvolti anche il Dirigente regionale Marco Lupo, insieme tecnici ed ingegneri che hanno cercato di rispondere alla valanga di domande fatte dai parlamentari pentastellati.
“Non c’è ancora il previsto impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Fra tre anni e mezzo anche la sesta vasca sarà piena e a Palermo saremo punto e accapo” questa la principale preoccupazione dei deputati grillini.
“E questo – dicono – potrebbe essere il migliore dei casi. Se a Bellolampo, infatti, dovessero scaricare altri Comuni oltre a Palermo e ad Ustica, infatti, i tempi di esaurimento si assottiglierebbero notevolmente”.
Per sincerarsi delle reali condizioni della discarica è stata anche realizzato un sopralluogo., hanno partecipato: i deputati alla Camera Claudia Mannino, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita, quelli regionali Giampiero Trizzino e Salvatore Siragusa, olltre ai consiglieri di Bagheria Maria Laura Maggiore ed Emilio Finocchiaro, e all’attivista Pietro Salvino.
“Per scongiurare l’ipotesi saturazione – affermano i deputati – dovrebbero andare a regime le cose che i vertici della Rap ci hanno assicurato, e cioè il potenziamento della raccolta differenziata e, soprattutto, l’attivazione dell’impianto di trattamento chimico biologico che – ci è stato detto- dovrebbe partire fra sette mesi. E’ bene che si sappia che prima di allora saremo là per sincerarcene”.
“Quello che ci stupisce – affermano i deputati – è pure l’alto costo dell’impianto che oscilla tra i 30 milioni, quando sappiamo di impianti di ottimo livello in Puglia costati circa la metà”.
I deputati del Movimento mettono l’accento anche sulla mancanza di un impianto di depurazione del percolato e sull’esercito di dipendenti della Rap, la società che gestisce la discarica.
“Sono oltre 2100 – dicono – molti di più, ad esempio, di quelli utilizzati a Genova. Lo stesso presidente Marino ha ammesso che sono troppi e che parecchi di questi sono là per colpe da attribuire alle passate amministrazioni”.