Sembra non trovare soluzione la vertenza che vede coinvolti 105 lavoratori dei villaggi vacanze Valtur di Capo Rizzuto, Marilleva, Pila, Pollina, Santo Stefano, Sestriere e della sede di Milano che dal mese di dicembre non percepiranno più la cassa integrazione straordinaria attivata nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata dal tour operator in amministrazione straordinaria.
Si è infatti concluso con un verbale di mancato accordo l’ultimo incontro al ministero del Lavoro nel corso del quale le organizzazioni sindacali di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UiltucsNazionali, hanno fortemente richiesto l’attivazione di ulteriori ed eccezionali misure di sostegno al reddito nel tentativo di scongiurare la perdita dei posti di lavoro.
La Fisascat ha espresso rammarico per la negativa chiusura della vertenza. “La vicenda Valtur segna profondamente la tenuta occupazionale del settore – ha dichiarato Elena Maria Vanelli della segreteria sindacale nazionale – La politica e le istituzioni devono attuare al più presto interventi concreti di sostegno al turismo, comparto strategico per la ripresa economica ed occupazionale del nostro Paese”.
Per Mimma Calabrò Segretario Generale Fisascat Cisl regionale Sicilia “è sempre più profondo il solco che separa lo sviluppo e l’economia del settore del turismo da quella che è la realtà territoriale. La mancanza di programmazione e interventi volti a rilanciare il turismo ha come nefasta conseguenza quella della continua perdita dei livelli occupazionali del settore. Attendiamo comunque l’esito dell’incontro del 26 settembre p.v. che avrà luogo al MISE per conoscere le determinazioni sul futuro del villaggio di Pollina auspicando che si possano trovare tutte le soluzioni atte a rilanciare la struttura e, conseguentemente, a tutelare gli oltre 100 lavoratori stagionali che vi prestano servizio”.