Ancora sit-in per operatori di 4U, call center a rischio di smobilitazione sull’asse di Via Ugo La Malfa, che terminerà questa sera a mezzanotte con l’ultimo turno di lavoro, nel cortile aziendale.
E se ad Accenture sono stati annunciati 262 licenziamenti, contro i quali da ieri i lavoratori manifestano sul tetto della palazzina con bandiere al riparo di ombrelloni, pochi metri più avanti al call center di 4U, in via Ettore Majorana, il 4 agosto scorso si sono aperte le procedure di mobilità per 146 operatori su 388.
E’ scattata quindi l’agitazione con conseguenti 48 ore di sciopero.
“L’8 agosto abbiamo manifestato sotto la presidenza della Regione assieme ai colleghi di Accenture. Questo è il secondo sciopero: alla Regione chiediamo di attingere ai fondi per gli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione in deroga”, dicono Vincenzo Sasso e Maurizio Bufalini, operatori del call center 4U iscritti alla Slc Cgil, che partecipano alla protesta unitaria indetta dal Sl-Cgil, Fistel-Cils e Uilcom-Uil.
“Per noi non può passare l’idea che si perda anche un solo posto di lavoro – dichiara il segretario Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso- Ci opporremo con tutte le forze ai licenziamenti: il sindacato chiede una cassa integrazione a rotazione per tutti e nel frattempo dei percorsi di formazione per diversificare il portafoglio clienti. L’azienda deve restare sul mercato ed essere competitiva anche con nuove commesse in lingua straniera”.
Il calo dei carichi di lavoro iniziato con il trasferimento a Tirana di una delle commesse principali, quella di Sisal Match Point, la società di scommesse sportive. Tra le attività rientrava la gestione dei conti gioco, cioè di dati sensibili degli scommettitori, come carte di credito e conti correnti bancari. Da fine giugno questo lavoro è svolto in Albania.
Il call center di Palermo, che ormai opera solo con servizi inbound, ha altre commesse tra cui la principale è Wind 159 e poi Edison, Illumia e Poinx.
“Rispetto ai colleghi di Accenture, che sono tutti full time o part time a 75 ore, noi siamo tutti part time a 50 ore. Quindi percepiamo uno stipendio minore. E non abbiamo ancora preso la mensilità di agosto. Il ritardo di un mese si trascina dall’inizio dell’anno. Per molti di noi, che in questi anni abbiamo messo su famiglia, anche il ritardo di una settimana è un serio problema”, dicono Vincenzo Sasso e Maurizio Bufalini, a nome dei lavoratori, assunti come operatori di 4U a partire dal 2004 e oggi con un’età media di 35 anni.