Scendono in campo con una lettera aperta scritta alle istituzioni i 388 lavoratori di 4U Servizi, che rischiano il posto di lavoro. L’azienda di telecomunicazioni, che opera sul territorio palermitano dal febbraio 2004, il 4 agosto ha infatti aperto una procedura di mobilità per 146 operatori di call center, dichiarando un esubero di circa 15000 ore di lavoro al mese.
I lavoratori, nella missiva rivolta alle istituzioni nazionali, regionali e locali, denunciano il “silenzio assordante e inspiegabile” che sta avvolgendo il loro licenziamento. “Forse perché siamo solo una realtà locale palermitana? Noi continuiamo a lavorare malgrado a peggiorare il tutto si aggiunga il ritardo dei nostri stipendi – scrivono – Siamo lavoratori come tutti gli altri e come tali vogliamo essere considerati. Chiediamo solo di mantenere il nostro posto di lavoro senza essere costretti a rinunciare alla nostra terra. Questa lettera vuole essere un richiamo all’attenzione di tutte le istituzioni affinché gli operatori di 4U non rientrino nell’ennesimo caso di lavoratori trasformati in fantasmi”.
Nella lettera gli operatori del call center ricordano di prestare il lavoro per committenti come Sisal, Infostrada, Illumia, Edison, Poinx, Vodafone Casa, di aver raggiunto negli anni livelli di professionalità elevati e di aver lavorato con dedizione e attaccamento.
“Per noi questo lavoro è iniziato quasi come una scommessa ed è diventato nel tempo il “lavoro della vita”con cui creare famiglie, investire sul proprio futuro professionale e personale, pagare mutui, bollette, sopravvivere – aggiungono i lavoratori di 4U – Siamo consapevoli del fatto che uscire dal ciclo occupazionale, in una terra arida qual è la Sicilia rappresenta per tutti noi certamente la morte lavorativa”.
I lavoratori ripercorrono le tappe della loro vicenda e ricordano che la 4U Servizi ha usufruito, sin dalla sua nascita, di diverse agevolazioni pubbliche: la legge 407/1990, il progetto IN.LA (ministero del Lavoro), i contratti di apprendistato, i contratti di solidarietà di tipo B art. 5 comma 5 legge n° 236/93.
Negli anni l’azienda, aggiungono nella lettera-denuncia, si è evoluta in positivo con bilanci in attivo e fatturato in crescita, tanto da vedere la nascita di una nuova struttura di franchising, che vanta più di 17 call-center in Italia e all’estero, con la forma del sub-appalto di committenza, e un marchio Key-4U che si va espandendo nel campo dell’outbound.
“La procedura di mobilità aperta ad agosto 2014 è un disegno già preannunciato, considerato che a giugno 2012 la stessa 4U Servizi aveva aperto una procedura di mobilità per 101 lavoratori portando al licenziamento di 19 operatori di call center. Grazie al supporto delle istituzioni comunali, all’intervento delle organizzazioni sindacali, e grazie al nostro senso di appartenenza, con sacrifici, scioperi, manifestazioni, sit-in, abbiamo arrestato tale processo e buona parte dei lavoratori licenziati sono stati reintegrati.
Nel 2012 per aiutare l’azienda ci siamo ridotti le nostre già misere retribuzioni, essendo quasi tutti lavoratori part-time o a 4 ore o a 6 ore, facendoci carico dei contratti di solidarietà che sono tutt’ora in corso e che finiranno a dicembre 2014. A novembre 2013 la 4U ha deciso di cedere il ramo d’ azienda dell’outbound per favorire l’ingresso di un nuovo socio, che avrebbe dovuto portare nuovo lavoro.
Il nuovo socio, purtroppo, non è mai arrivato e il core-business della 4U Servizi è comunque stato spostato in un nuova società denominata 4U Italia con gli stessi proprietari”. L’ultima iniziativa, per fermare i licenziamenti annunciati, si è svolta l’8 agosto a Palermo, con uno sciopero che ha visto anche la partecipazione dei 262 lavoratori di Accenture e un tavolo ottenuto all’Ars, alla presenza dell’assessore al Lavoro Giuseppe Bruno.