“Non si possono usare le cooperative sociali come bancomat”. Lo dicono in una nota congiunta Legacoop Palermo, Confcooperative Palermo e AGCI dopo la decisione di Palazzo delle Aquile di pagare le fatture delle cooperative sociali a 150 giorni. “E’ assurdo – dicono Filippo Parrino di Legacoop e Giuseppe Ortolano di Confcooperative – che un termine ‘ultimo’ scelto dal legislatore nazionale a tutela delle cooperative per arginare ritardi di pagamento arrivati in molti casi oltre i sei mesi, venga assunto come regola fissa da seguire col rischio di mandare sul lastrico molte cooperative”.
Contro un provvedimento che considerano “gravissimo”, le tre centrali cooperative annunciano “forti iniziative di protesta”. “Non permetteremo – dicono – che si mortifichi ulteriormente un settore centrale per la vita di ogni comunità e già terribilmente in affanno. Con questa decisione le cooperative sociali – che è bene ricordarlo si prendono cura delle fasce più fragili della società come minori, anziani e disabili – saranno costrette a pagare in forte ritardo gli operatori e avranno grandi difficoltà ad approvvigionarsi e garantire i servizi”.