Botta e risposta sulle assicurazioni sanitarie in Sicilia. Un affare finito nella bufera dopo la decisione del governatore Crocetta di revocare l’incarico alla società vincitrice della gara da 160 milioni di euro “per irregolarità”.
Le carte di Regione e assessorato alla Salute sono finite alla Procura della Repubblica di Palermo: sulla stessa scrivania anche la documentazione presentata dal commissario straordinario dell’Arnas Civico di Palermo, capofila della gara, che proprio ieri ha convocato i giornalisti per precisare di aver “sempre seguito pedissequamente le indicazioni dell’assessorato”, e che “non c’è nessuna ombra sull’operato del Civico”.
La risposta di Lucia Borsellino, chiamata in causa più volte proprio da Pullara, che ha mostrato le lettere, con tanto di indicazioni sulle procedure da seguire, firmate dall’assessore, dirigente generale dell’assessorato ai tempi in cui iniziò la gara, non si è fatta attendere.
“E’ prerogativa del governo rivedere la scelta del modello di gestione del sistema assicurativo del Servizio sanitario regionale e di individuare strategie alternative che coniughino al meglio l’interesse pubblico con il principio di economicita’: non si comprende tale reazione, irrituale, nei modi oltre che nei contenuti, in quanto rivolta dal controllato verso il controllore”: commenta la Borsellino.
L’assessore conferma “di non avere mai messo in discussione l’operato dell’Azienda individuata come capofila sotto il profilo della correttezza amministrativa della procedura di gara e della trasparenza degli atti”. E sottolinea che “le note citate nel corso della conferenza stampa” a firma di Lucia Borsellino in data 29 giugno 2012, nella qualità di dirigente generale “ad interim” (ricoperto dal marzo al giugno 2012), “attengono alla individuazione dell’Azienda come capofila e sono state utilizzate per evidenti fini strumentali, trattandosi di atti predisposti dalla dirigente del servizio competente, Duilia Martellucci, e firmati per continuità amministrativa”.