Un’intera pagina del Corriere della Sera è stata acquistata per esprimere vicinanza e solidarietà a Marcello Dell’Utri,recluso nel carcere di Parma dove sta scontando la condanna definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Un avviso a pagamento che non è andata giù a molti, compreso il Comitato di redazione del quotidiano milanese di via Solferino che in una nota scrive: è “molto grave” accettare una pagina pubblicitaria acquistata dagli amici di Marcello Dell’Utri con messaggi di sostegno all’ex senatore condannato a sette anni di carcere, sarebbe stato più opportuno rifiutare la pagina pubblicitaria”.
“Al tuo fianco, Marcello”. Si legge al centro della pagina a caratteri cubitali. Attorno si trovano messaggi di sostegno, circa ottanta, che compongono una specie di puzzle.
“Siamo sempre orgogliosi di avere avuto il privilegio di lavorare nella Publitalia diretta da Marcello Dell’Utri”. Si legge nel primo ‘biglietto’ scritto e firmato da chi ha lavorato con lui in Publitalia, la concessionaria di pubblicità del gruppo Mediaset. “Nulla può cambiare il nostro giudizio .- continua il messaggio – sul contributo positivo e straordinario che il nostro lavoro con lui ha donato a tutta l’Industria e al nostro Paese”. A seguire seguono i ‘post it’ di tutti coloro che sono stati più vicini all’ex dirigente Fininvest, collaboratore di Silvio Berlusconi e tra i fondatori di Forza Italia: amici, colleghi, fondazioni editoriali e culturali, il suo autista, Giuseppe Mariani, e la sua storica segretaria, che si firma solo Ines: “Oltre 30 anni di lavoro vissuti fianco a fianco, la stima e l’affetto aumentano quotidianamente, andiamo avanti”.
Tra i messaggi publicati ce ne sono tanti anche di chi condivide con Dell’Utri la passione per i libri antichi, come l’intellettuale Camillo Langone, che scrive: “Sognando, dopo qualche bicchierino di Nardini pieno grado, la biblioteca di via Senato: non l’ho mai vista, mi piacerebbe tanto vederla insieme”.
Al fianco dell’ex senatore anche la squadra di calcio giovanile Bacigalupo di Palermo che Dell’Utri ha fondato, con il fratello Alberto, nel popolare quartiere dell’Arenella. A raccogliere le firme sarebbe stata la moglie di Dell’Utri, Miranda Ratti.