Sistemi di comunicazione sempre più evoluti, ma i boss tornano indietro. Addirittura alla tradizione orale. Sarebbero diventati troppo pericolosi persino i pizzini. Lasciano comunque tracce.
Cosa nostra ricorrerebbe ad un intricato sistema basato sul passaparola. Addirittura al meccanismo dei vassoi di dolci. Il recapito di cannoli e cassatine corrisponderebbe ad una richiesta d’incontro.
E ne sarebbero arrivate così tante al presunto reggente del mandamento di San Lorenzo, Girolamo Biondino, che avrebbe chiesto la cortesia di non esagerare. Ma sono cambiati sempre per motivi di sicurezza anche i summit.
Non ci sarebbe più traccia degli incontri fastosi nel prestigioso e centralissimo Hotel delle Palme degli anni Cinquanta. Ma neppure nei ristoranti alla moda, come in anni molto più recenti è accaduto a Villa Pensabene.
Adesso, dicono gli investigatori, per il timore di essere intercettati e fotografati, i summit si fanno all’aperto, con non più di due o tre persone.
E non ci si arriva certo con grosse e potenti macchine, ma addirittura in autobus. Quando Biondino ha bisogno di parlare con il rampollo di casa Galatolo, Vito “u picciriddu”, che ogni tanto torna dal Nord a Palermo, non si sogna neanche di usare il telefono. E men che meno un pizzino.
Usa un emissario, Silvio Guerrera, perché riferisca. Quando la richiesta di appuntamento arriva a destinazione, la risposta torna con un’altra persona ancora.