Mentre i dirigenti sindacali di Cisl e Cobas occupano a Palermo gli uffici dell’assessorato alla Formazione di viale Regione siciliana, un gruppo di lavoratori sta protestando di fronte alla sede e alcuni di loro hanno oltrepassato il guard rail minacciando di buttarsi dal ponte all’altezza di corso Calatafimi. Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Da giorni, inoltre, un lavoratore è in sciopero della fame, incatenato ai cancelli dell’assessorato regionale.
I manifestanti chiedono di essere ricevuti dal presidente della Regione Rosario Crocetta per ottenere lo sblocco immediato delle retribuzioni, dopo “che il dirigente generale Corsello ha lasciato gli uffici dell’assessorato senza dare alcuna risposta concreta”, fanno sapere dalla Cisl.
Oggi, i rappresentanti degli enti associati a Confap Sicilia hanno incontrato la dirigente generale della Formazione, ma dal confronto è scaturito l’ennesimo nulla di fatto rispetto alla soluzione dell’emergenza sociale di oltre mille lavoratori del settore Istruzione e Formazione professionale, come precisato dal responsabile Formazione professionale Cisl Scuola Giovanni Migliore: “È necessario aspettare che la disperazione porti a gesti drammatici da parte degli operatori disperati per svegliare la coscienza politica ed amministrativa di questa Regione?”.
“Il blocco delle retribuzioni – aggiunge Migliore – mette a serio rischio le famiglie degli operatori della Formazione, e non garantisce il servizio a migliaia di minori in obbligo di istruzione con l’interruzione del percorso ed il conseguente abbandono scolastico.
Secondo il responsabile Cisl Scuola, “non è più sostenibile per i lavoratori aspettare da 12 fino anche a 26 stipendi ascoltando semplici e vaghe promesse da parte della dirigente, che continua a rinviare l’emissione dei mandati dovuti ai lavoratori. Occorrono soluzioni e provvedimenti urgenti e straordinari per una emergenza che rischia di fare collassare irrimediabilmente l’intero sistema di formazione ed istruzione per i minori in obbligo in Sicilia”.
“In assessorato non ci ricevono. E’ più facile incontrare Obama, che Crocetta e la dirigente Corsello -, ammonisce Rosario Compagno, dipendente dell’ente di formazione Cefop -. La riforma della formazione professionale è solo fumo negli occhi, il gioco tra politica ed enti di formazione si ripercuote sui lavoratori, che chiedono invano notizie confortanti nell’attesa di una soluzione definitiva”.