Prescrizione per l’imputata principale, pena ridotta per un professionista accusato di favoreggiamento. Si è concluso con questa sentenza, in corte d’appello a Palermo il processo per una truffa ai danni degli eredi di Ezio Brancato tra i soci della Gas, l’azienda di distribuzione del metano in cui aveva interessi anche Massimo Ciancimino.
La prescrizione è stata decisa per l’avvocato Giovanna Livreri, che in primo grado era stata condannata a 3 anni e due mesi. All’altro imputato è stata ridotta la pena da due anni e otto mesi a due anni.
Secondo l’accusa, l’avvocato Livreri avrebbe fatto credere alla moglie e alla figlia di Brancato che l’azienda era coinvolta in un’inchiesta di mafia nata dalla scoperta di “pizzini” trovati al boss, poi pentito, Nino Giuffré.
L’imputata avrebbe convinto le donne a nominarla loro legale in vista di misure cautelari a loro carico e di possibili sequestri di beni. Avrebbe anche chiesto e ottenuto consistenti anticipi sulla parcella professionale.
Lapis era accusato di avere confermato l’esistenza di un accordo tra i soci della Gas per assegnare l’incarico professionale alla Livreri.