Per risalire a mandanti ed esecutori dell’omicidio di Giuseppe Di Giacomo gli investigatori proseguono il percorso tracciato nell’operazione Alexander. Quando a luglio dello scorso anno venne decimata la famiglia mafiosa di Porta Nuova. In manette allora finì quello che era ritenuto il capo indiscusso della cosca Alessandro D’Ambrogio. Le manette scattarono per altri 25 tra gregari e boss. Da quel momento ci sarebbe stato il tentativo di prendere le redini del mandamento. E’ ormai chiaro, quindi, che si è trattato di un agguato mafioso in piena regola.
Tra i più attivi, secondo gli investigatori all’interno del mandamento Porta Nuova, c’era proprio Giuseppe Di Giacomo, ucciso mercoledì pomeriggio a due passi da casa, con tre colpi di calibro 38.
Non un capo riconosciuto che sarebbe stato messo in crisi proprio dalle ultime scarcerazioni di Tommaso Lo Presti, Nunzio Milano e Salvatore Gioeli. Qualcuno ha raccontato agli inquirenti che in queste ultime settimane Di Giacomo era molto più guardingo. Forse era stato avvicinato e anche minacciato.
Mercoledì pomeriggio appena ha visto i killer ha cercato una disperata fuga. E’ stato freddato senza esitazione. Senza testimoni nonostante le strada piena di negozi e di palermitani a passeggio i carabinieri stanno guardano le immagini riprese dalle telecamere dei negozi. Forse il passaggio dei killer è stato ripreso.