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Palermo, bufera all’Amat Si dimette il presidente

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“Stamattina ho rassegnato le mie irrevocabili dimissioni da presidente dell’Amat Spa per insanabili contrasti e incolmabili divergenze con i componenti del Consiglio di amministrazione sulle modalità di conduzione e gestione dell’azienda”.

Poche righe per annunciare la bufera. Si è dimesso così il presidente dell’Amat, l’azienda di trasporto pubblico di Palermo, Giuseppe Modica che non spiega, al momento, la sostanza dei contrasti.

“Ringrazio il sindaco Leoluca Orlando per la fiducia accordatami” dice Modica che non è intenzioni a recedere dalle dimissioni.

Appena qualche giorno fa l’Amat aveva annunciato il piano di ristrutturazione delle linee urbane e una serie di modifiche sia nelle corse che nel numero di autobus in servizio.

Secondo indiscrezioni i contrasti che hanno portato alle dimissioni di Modica nascono dopo la direttiva del sindaco Orlando che il 18 ottobre scorso diede mandato per la riorganizzazione del personale. Quella direttiva prevedeva che tutto il personale impiegato in mansioni diverse dalle qualifiche possedute rientrasse negli incarichi per i quali era stato assunto. Una sorta di disposizione anti imboscati.

Il piano di riordino del personale era partito circa un mese e mezzo dopo le disposizioni arenandosi a metà strada. proprio in questo ambito sarebbero sorti contrasti fra Modica ed uno dei consiglieri di amministrazione vicini al sindaco come lo stesso Modica.

Le divergenze di opinioni sarebbero esplose fra Modica ed il consigliere Diego Bellia. Il piano di riordino e la sua applicazione sarebbe solo l’ultima frontiera di un confronto in punta di diritto e di amministrazione fra i due. Come conferma nella sua breve dichiarazione lo stesso Modica i contrasti insanabili riguarderebbero l’intera gestione aziendale. Modica, insomma, non sarebbe stato messo in condizione di svolgere appieno le sue mansioni da presidente. La singolarità sta nel fatto che entrambi, in origine, giungono in Amat perché vicini proprio ad Orlando. Bellia in particolare sarebbe vicino a Fabio Giambrone.

E a fine mattina arriva anche il commento del sindaco Leoluca Orlando che sembra confermare, indirettamente, la ricostruzione fatta dalle voci di corridoio.  ”E’ necessario – dice il sindaco – proseguire sul percorso di razionalizzazione e rilancio dell’Amat, che deve sempre più e sempre meglio assumere un ruolo protagonista con riferimento al trasporto pubblico ferrato e sull’area metropolitana. Per una tale azione, attenta sin dal prossimo nuovo contratto di servizi in particolare all’accesso delle fasce deboli al trasporto pubblico, è  necessaria una azione corale nella governance aziendale”.

“Le aziende partecipate – prosegue Orlando-  devono operare in modo collegato e coordinato rispetto alle scelte progettuali della Amministrazione Comunale per il miglioramento di servizi ai cittadini e per la razionalizzazione organizzativa”. “Non si può infatti dimenticare – conclude il Sindaco – che disfunzioni, ritardi e resistenze al cambiamento da parte delle partecipate hanno pesanti ripercussioni sui servizi, sulla vita dei cittadini e sul bilancio comunale”.

Dunque dimissioni che giungono non a sorpresa per il sindaco e che appaiono come frutto di piccoli movimenti di sottogoverno.

“L’Assemblea di Amat – fà sapere il comune – sarà convocata nei termini di legge, mentre assume le funzioni di Presidente la dottoressa Rosanna Sposito, componente del CdA”.

Preoccupati i sindacati autonomi “Le dimissioni irrevocabili del presidente dell’Amat sono un segnale preoccupante dice Antonio La Barbera dei Cobas – in un momento in cui l’azienda sta definendo il contratto di servizio con l’amministrazione comunale. Riteniamo che il Comune abbia messo l’ormai ex presidente dell’Amat di fronte ad un aut aut. Insomma, una situazione che ricalca quanto successo all’Amap. A questo punto, quindi, l’intero Cda dovrebbe rassegnare le dimissioni. Dal socio unico Comune ci aspettiamo che sia fatta chiarezza e che subito venga sgombrato ogni dubbio su presunte condotte potenzialmente dannose per l’Amat e i suoi lavoratori”.
“Il Consiglio comunale – conclude La Barbera – convochi urgentemente i due componenti del Cda rimasti in carica, per capire cosa sta realmente succedendo all’interno di Amat”.
“In un momento così delicato – dicono invece Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani e Salvatore Girgenti Segretario Responsabile Aziendale Amat Fit Cisl - che richiede maggiore impegno da parte di tutti per il riassetto delle partecipate del comune di Palermo, giunge l’ennesima beffa all’Amat con le dimissioni del Presidente, un fatto che conferma che anche all’interno del consiglio di amministrazione non c’è piena sintonia nell’affrontare le problematiche sul futuro dell’Azienda. Siamo molto preoccupati anche perché abbiamo avuto modo di apprezzare la professionalità del Presidente Modica. Tutto mentre gli utenti chiedono un servizio più efficiente e il suo potenziamento. La vicenda mostra purtroppo ancora una volta quanto l’assetto politico incida sulle strategia aziendali. Si pensi piuttosto al futuro dell’Azienda, dei suoi dipendenti e ad un piano industriale che sia adeguato alle esigenze dei cittadini”.

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