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Associazioni alla Commissione: “Nuove norme contro criminalità”

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Un documento unitario con le priorità da affrontare nella lotta alla mafia è stato presentato ieri alla Commissione antimafia, guidata da Rosy Bindi, a a Palermo da ieri per una serie di audizioni.

A redigere il documento un cartello di associazioni: Centro Studi Pio La Torre, Fondazione Chinnici, Libera Coordinamento Sicilia, Centro di accoglienza Padre Nostro ed Sos Impresa.

Nel documento si propone alla Commissione antimafia di avviare un’indagine sul territorio, come fece la prima commissione nel 1976, per individuare le nuove mafie e indicare una moderna politica contro la criminalità organizzata; non perdere l’occasione del semestre italiano in Europa per avviare una politica antimafia omogenea nei paesi aderenti, promuovere il varo delle norme contro autoriciclaggio e falso in bilancio e una legge elettorale che introduca la sospensione della candidabilità di tutti coloro che sono rinviati a giudizio per fatti di mafia e reati contro la pubblica amministrazione, restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati senza liste bloccate.

Oggi la Commissione si riunirà a Palazzo dei Normanni per incontrare la Commissione speciale d’inchiesta e vigilanza del fenomeno della mafia in Sicilia della Regione siciliana.

Le norme sul sequestro dei beni saranno più incisive. Lo ha garantito Rosy Bindi che ieri ha ascoltato il Comitato per l’ordine e la sicurezza composta dal Prefetto Francesca Cannizzo, il Questore Maria Rosaria Maiorino, il Comandante provinciale dei Carabinieri Pierangelo Iannotti e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Stefano Screpanti, il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo insieme con alcuni magistrati della Dda di Palermo, i Presidenti delle Sezioni misure di prevenzione del Tribunale di Palermo e Caltanissetta e i magistrati delle stesse sezioni; gli amministratori giudiziari di beni confiscati; le associazioni antimafia, Confindustria, Confcommercio, e le organizzazioni sindacali.

Ad essere ascoltato dalla Commissione, anche Nino Di Matteo, pubblica accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia che ha parlato di “attacchi immotivati contro il processo”.

Presenti alle audizioni, oltre al Presidente della Commissione, anche i due vicepresidenti Luigi Gaetti (M5S) e Claudio Fava (Sel) e i componenti Enrico Buemi (Ps), Salvatore Tito Di Maggio (Popolari), Michele Giarrusso (M5S), Giuseppe Lumia (Pd), Corradino Mineo (Pd), Franco Mirabelli (Pd), Lucrezia Ricchiuti (Pd), Salvatore Torrisi (Ncd), Francesco D’Uva (M5S), Davide Farone (Pd), Davide Mattiello (Pd), Riccardo Nuti (M5S), Giulia Sarti (M5S), Rosanna Scopelliti (Ncd) e Andrea Vecchio (Scelta civica).


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